Album
Londra, 1892. Il Dott. Hopkirk, famoso antropologo e avventuriero, aprì una nuova fantastica esibizione. I manifesti che tappezzavano la città promettevano “The Musical Box: The most bizarre and spectacular show, from the lands of Asia to the far corners of the World!”.
L’esibizione si tenne per una sola notte, il 13 giugno. Sebbene la prima fosse stata un successo, il Dott. Hopkirk il giorno dopo sparì inspiegabilmente, e di lui si perse ogni traccia.
Della sua esibizione rimangono solo le testimonianze dei fortunati spettatori della prima. Uno di essi, un noto compositore, alla notizia della scomparsa di Hopkirk trascrisse la melodia che aveva ascoltato durante lo spettacolo, basandosi sulla sua prodigiosa memoria. Come affermò in seguito: “Le note, le pause, il tempo, sono sicuro di aver trascritto tutto esattamente come l’ho udito. Eppure… eppure qualcosa mi sfugge”.
Il sipario si alza. Il Dottor Hopkirk è al centro del palco, vuoto e spoglio. Unica eccezione un cubo di legno decorato d’oro, di circa 50 cm per lato. Il dottore spiega che si tratta di una reliquia proveniente da Shangri-La, un oggetto capace di registrare e raccontare ogni sorta di avventure. I locali la chiamano la “Khögjmiin Khairtsag”. Durante quella serata assisteranno a un racconto di terre lontane, raccontato in maniera mai vista prima da uomo occidentale. Hopkirk si china e tocca in sequenza i fregi dorati sulla scatola. Mentre nella sala il silenzio è totale, ognuno può sentire il rumore di ingranaggi provenire dal cubo di legno. Dopo pochi, lunghissimi, secondi, questo si apre, e musica e vapore ne fuoriescono.
Una melodia e delle figure di vapore si formano, a raccontare insieme delle storie, accompagnate dalla profonda voce del Dott. Hopkirk.
Bio
Paolo Casali
Compositore e pianista romano, classe 1993, Paolo Casali si è appassionato alla musica in tenera età: guardando il film Fantasia di Walt Disney si immaginava direttore d’orchestra. A sei anni ha iniziato a studiare la viola da gamba per poi dedicarsi al pianoforte, diplomandosi nel 2015 al Conservatorio di Santa Cecilia con Riccardo Marini e poi, nel 2019, in composizione con Stefano Bracci. Già da bambino aveva chiaro che avrebbe fatto musica, sognando di diventare un compositore. L’incontro con Lamberto Macchi è stato determinante: il compositore lo ha introdotto e guidato nel mondo della musica da film che Paolo ha poi approfondito, studiando all’Accademia di Cinema e Televisione “Griffith” e poi al CSC, Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2019 è assistente musicale di Lamberto Macchi per cui ha realizzato la produzione discografica dei due volumi di “Mancanza di Memoria” (Edizioni musicali Pontevecchio) collaborando con Sudovest records e la Bulgarian Symphony Orchestra. Sempre dallo stesso anno, lavora come pianista accompagnatore e maestro collaboratore del Coro delle voci bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove ha collaborato con Antonio Pappano e Daniel Harding. Ha collaborato inoltre con registi emergenti del cinema d’autore, tra questi: Antonio Donato, Angela Norelli, Susanna Della Sala, Andrea Baroni, Vincenzo Giordano, Lisa Riccardi. Nel 2022 ha collaborato con Lorenzo Tomio alla produzione della colonna sonora della decima stagione della serie televisiva “I delitti del BarLume” prodotta da Palomar, Sky Cinema. Dal 2023 collabora con il collettivo interdisciplinare SINEUMBRA, diretto da Luisa Eugeni, per cui ha scritto le musiche delle site specific performance “Faber, un’opera per le cartiere di Fabriano” (2023), “Becoming With. Orsoni Venezia 1888” (2024), “Body of Water” (Bremen, Zentrum für Kunst – 2024).
L’orchestra
L’Orchestra giovanile Fontane di Roma, formata e gestita esclusivamente da giovani musicisti professionisti under 30, nasce nel 2021 con la volontà di crescere e fare cultura attraverso la musica. L’attività della OGFR è andata in crescendo nel corso di questi anni. Nel panorama romano l’orchestra si è esibita in contesti importanti quali il Pantheon, la Basilica di Santa Maria in Aracoeli, il Cortile d’onore e l’Aula magna della Corte Suprema di Cassazione, alla presenza delle più alte cariche dello stato; ed ha realizzato concerti presso il Teatro Palladium (per il Dams Music Festival), il Teatro Vascello, il Teatro Italia e il Teatro Ghione. In questi anni di attività ha collaborato con prime parti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e del Teatro dell’Opera di Roma, con Sandro Cappelletto, Nicola Piovani e Paolo Vivaldi. È risultata beneficiaria di contributo a valere sul FUS nel 2023 e 2024, grazie al quale ha potuto realizzare dei progetti di divulgazione musicale e, nello stesso anno, ha ottenuto un finanziamento da Roma Capitale – Zétema Progetto Cultura. L’orchestra è conosciuta non solo nel contesto romano, ma su tutto il territorio nazionale.
È stata invitata, infatti, alla 34a edizione del Civita Festival, al Festival di Storia della salute di Napoli, al Festival delle orchestre giovanili della Fondazione William Walton di Ischia e alla 49a edizione del Festival Internazionale NotoMusica. Nel 2024 l’orchestra, grazie al sostegno della Fondazione Nicola Bulgari, realizza la sua prima tournée internazionale negli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, esibendosi al Sikka Art and Design Festival e presso l’Auditorium della Mohammed Bin Rashid Library. Nell’aprile 2024 suona presso la Große Festsaal dell’Università di Vienna, in occasione della Giornata del Made in Italy.
BNC Music
Il team aziendale è composto da professionisti under 35 e include eccellenze in materia di produzione musicale, tecnologia del suono, diritto d’autore e proprietà intellettuale, suono cinematografico, arte sonora e post produzione per prodotti del settore musicale e cineaudiovisivo. Punto di riferimento del settore della musica per film, a tutt’oggi la società di edizioni musicali BNC Music ha depositato e tutelato presso la SIAE oltre 600 opere di giovani compositori under 35, pubblicando oltre 25 album. In questi anni ha prodotto colonne sonore, dischi e lavorato al suono in post produzione per le maggiori case di produzione cinematografica e televisiva presenti sul territorio italiano. Ha sviluppato la piattaforma “LYRA Music for Tales” basata su tecnologia blockchain e rivolta al mercato dei diritti di sincronizzazione per il cineaudiovisivo.
Diversi sono i premi e i riconoscimenti ricevuti dai maggiori festival cinematografici internazionali: Premio Miglior Colonna Sonora Cortinametraggio 2023, Festival Creuza De Mà – Musica per Cinema! 2022, SIAE Award Venice Film Festival – Premio per l’innovazione 75^ edizione, Primo premio sezione Cinef per il miglior cortometraggio 75° Festival di Cannes, Best Film Score -Soundtrack Tagore International Film Festival 2020, candidatura Best Music – Montreal International Wreath Awards Film Festival.
Tracklist
I - Musical Box
04:09
“Ecco, siamo in questa meravigliosa città, a Londra, molti anni fa. Osservate, uno studio pieno di libri e trofei, collezionati in innumerevoli avventure. Un uomo, la barba lunga e l’occhio acuto come quello di un falco: Nathaniel Blackwood, il famoso esploratore. Racconta storie mirabolanti di terre lontane a due ragazzi, i suoi due figli adottivi. Uno è seduto sul tappeto, lo sguardo rapito, ha i capelli biondi e l’impertinenza di chi è cresciuto sulla strada. L’altro ha i capelli scuri, guarda con invidia da un angolo della stanza, un libro sulle ginocchia. Il primo è Alexander Bryden, il figlio che Blackwood ha scelto, un ragazzo di strada che ha il suo stesso carattere. Il secondo è Vasilij Kaufman, un orfano suo lontano parente, il figlio che il destino e la legge gli hanno affidato. Blackwood racconta per ore ogni tipo di storie, nella sua casa di Londra, ma la sua preferita è quella di Shangri-La, la mitica città dai tetti dorati, perduta ormai da secoli tra le sabbie e le montagne dell’Asia Centrale”.
II - Il passo di Khyber
03:14
“Sono passati lunghi anni. Blackwood è stato seppellito, Kaufman è partito per tornare nella natia Russia, mentre Bryden ha seguito le orme del padre come soldato e avventuriero. È un ufficiale di Sua Maestà Britannica, e sta partendo per una importante missione, segreta come segrete sono le vie dell’Asia Centrale. È travestito da mercante di cavalli, ed è accompagnato da una scorta di pandit, esploratori nativi indiani al servizio della Gran Bretagna. Insieme navigano sul fiume Indo, il “Sentiero d’Argento” vasto come un mare; cavalcano attraverso le terre del Punjab, dagli alberi di mango e dai campi di grano a perdita d’occhio; arrivano infine al passo Khyber, la stretta gola sulle montagne dell’Hindu Kush, la porta che dall’India conduce all’Afghanistan. Bryden e i suoi continuano il loro viaggio, e attraversano deserti sconfinati racchiusi da montagne altissime. Lui deve mappare valli e dune, e non si aspetta tesori ma eserciti nemici. Un’autentica avventura, come quelle che ha sempre sognato da ragazzo, seduto accanto al caminetto. Quella è la terra del mito e di Shangri-La dai tetti dorati”.
III - Il gioco dell' Hindu Kush
03:03
“Guardate come la scena cambia in fretta. Cosa ha trovato Bryden nella sua avventura? Il suo volto è sporco e scavato dalla fame. Qualcosa è andato storto, i suoi compagni sono morti sulle montagne, chi per un colpo di fucile, chi per un pugnale nella schiena. Bryden riposa, sotto l’ombra di montagne talmente alte che si direbbero capaci di sorreggere il cielo. Ha fame, ma intorno a lui ci sono solo cedri e ginepri verso il basso, nuda roccia in alto. L’unica presenza che si muove nei dintorni è un piccolo uccello blu. Lo osserva cantare, e quasi dimentica di stare morendo di fame. All’improvviso da dietro un albero spunta una ragazza con una tunica colore del mare, il piede leggero e una giara d’acqua sulla testa. Bryden riprende vita, la chiama, potrebbe dargli cibo e acqua, indicargli il villaggio più vicino! Cerca di raggiungerla, la rincorre su un sentiero, ma come questa gira una curva sparisce al suo sguardo. Cerca delle tracce ma non ne trova. Rippare invece il passero blu. Guarda il giovane Bryden, svolazza e lo osserva di nuovo. Incuriosito l’uomo segue l’animale. Dopo una curva del sentiero questo scompare, ma al suo posto trova un otre pieno d’acqua e una cesta di frutti. Bryden mangia e beve, recupera le forze, e dopo poco vede di nuovo la ragazza. La segue e lei scompare di nuovo, ridendo, e al suo posto ritorna l’uccellino. Inizia sulle montagne dell’Hindu Kush uno strano gioco per l’inglese, fatto di inseguimenti sulle montagne, con il passero e la ragazza che invitano il giovane a seguirli, gli danno del cibo e lo portano sempre più a fondo nel labirinto di valli”.
IV - L'incontro di Shangri-La
02:35
“Bryden si ritrova ora in una stretta gola, il passero e la ragazza dal vestito blu sono scomparsi. Delle strane statue, consumate dal tempo, spuntano qua e là dal terreno. L’inglese, incuriosito, continua il suo cammino fino a che la gola non si apre su un’ampia valle, disseminata di rovine. Rimangono selvaggi giardini e palazzi giganteschi, tutti dal tetto dorato. Bryden ha le lacrime agli occhi: senza volerlo ha trovato ciò che suo padre ha cercato per tutta la vita, la mitica Shangri-La! Ma la città è popolata, non dai suoi antichi abitanti ma da uomini in divisa, una divisa nemica. Prima che possa fuggire, Bryden viene preso prigioniero dalle sentinelle di quel piccolo esercito, inviato dallo Zar di tutte le Russie. Lo aspetto una sorpresa dolceamara. A guidare l’esercito è suo fratello, Kaufman, che con i suoi studi ha scoperto l’ubicazione della città perduta. L’incontro non è affettuoso come si potrebbe pensare. Kaufman è cresciuto freddo e distante, geloso del favore che loro padre riservava a Bryden e non a lui. Per il fratello adottivo il russo non può fare nulla. E anche se potesse, mette in chiaro, non lo farebbe comunque”.
V - La caduta della città d'oro
01:00
“Bryden è legato in una tenda, nell’accampamento dei soldati. Riflette sulla sua vita, quando entra la ragazza dal vestito blu, la stessa che lo ha condotto fin lì. Gli sorride, e senza parlare, gli fa cenno con la mano di seguirla. L’inglese chiede chi lei sia, e le dice che anche volendo non può muoversi, è legato. Come finisce la frase le corde si sciolgono, lasciandolo libero. Sempre più incuriosito, segue la donna fuori dalla tenda. Solo che non si ritrova nell’accampamento russo, ma dentro una grande sala in rovina. È così grande che potrebbe contenere una cattedrale, ed ha al centro un piedistallo, con una scatola di legno. La ragazza si avvicina, apre il contenitore e ne esce fumo e musica. Subito dopo la sala si riempie di voci e figure, e Bryden ammira come doveva essere quel luogo al tempo del suo massimo splendore. La scena cambia in fretta. La melodia si fa cupa e fredda, i sorrisi sui volti degli abitanti si tramutano in sguardi di terrore, mentre altre figure mettono a ferro e fuoco la città. Bryden cerca di distinguere gli assalitori, ma la loro forma fumosa gli sfugge, e nei momenti in cui riesce a definire un dettaglio l’europeo indietreggia con orrore. La scena di distruzione continua, e Bryden chiude gli occhi sperando di non vedere oltre”.
VI - Spes, o l'ultima follia di un grande saggio
04:14
“La melodia cambia di nuovo. Bryden apre gli occhi e non vede più guerra e morte, ma solo un uomo, vecchio oltre misura. La nuova figura osserva la sala in rovina. Poi si avvicina al piedistallo al centro della sala. Inizia a costruire qualcosa, Bryden non distingue bene i dettagli. Accanto al vecchio svolazza un uccellino blu, si posa sulla sua spalla e cinguetta. L’uomo sembra ascoltare delle istruzioni, annuisce e continua il suo lavoro. Completa una scatola di legno dai fregi dorati, e la posiziona sopra il piedistallo. Poi esce dalla stanza, senza guardarsi indietro”.
VII - Il lungo ritorno a casa
04:41
“Bryden si riscuote, un tuono echeggia fuori dalla grande sala. Come mosso da una forza più grande di lui, l’inglese si muove verso la scatola. Un grido lo trattiene, si volta. Kaufman è lì, tiene prigioniera la ragazza dal vestito azzurro. Lei lo guarda, implora aiuto. Bryden è diviso: la scatola o la ragazza? Lo vediamo uscire dalla grande sala, di corsa, mentre nella valle si scatena una furiosa tempesta. Quelle che scorrono sulle sue guance sono solo gocce di pioggia. Supera l’accampamento russo, mentre intorno a lui gli uomini cercano di mettersi al sicuro dagli elementi. Bryden riesce a fuggire, e intraprende il lungo cammino verso casa. Rivede i deserti afghani, il passo Khyber, il verde Punjab e l’Indo, vasto come il mare. Ma non gli parlano più di gloriose avventure. Con sè porta solo una scatola di legno e la sua vergogna”.
VIII - Il Walzer di Djnn
04:23
“Mesi dopo un uomo, lacero da un lungo viaggio, si presenta alla corte dello Zar. Ha con sé grandi tesori, sculture mai viste prima. E un piccolo uccello blu, tenuto legato a lui da una sottile corda d’oro. Kaufman viene accolto trionfalmente, da eroe. Ha finalmente il riconoscimento che ha sempre sognato, che il padre non gli ha mai dato e che ha sempre meritato. Seguono ricevimenti e balli, in cui si fa vedere con una ragazza orientale, dalla grande bellezza e un vestito blu, legata anch’essa da un filo d’oro. Tutti lo ammirano, tutti lo invidiano. Ma lui è inquieto. Ha ottenuto tutto o quasi, manca ancora qualcosa al suo trionfo. Il manufatto più prezioso della città dorata, la scatola con dentro la sua storia e la sua conoscenza. E una notte d’inverno lascia la corte, deciso a trovare Bryden e la scatola. Un passero blu lo segue, legato a un cordicella d’oro”.
IX - Ingranaggi rotti
02:13
“Ma Bryden non è facile da trovare. Dentro l’inglese qualcosa si è rotto, e lui solo ne è responsabile. Lavora come mercenario, passando da una battaglia all’altra in giro per il mondo. Passano gli anni, lui affonda nella vergogna per aver abbandonato una ragazza che lo aveva salvato. Intorno a lui si accumulano bottiglie vuote e cadaveri, mentre le guerre si fanno sempre più violente, su scala industriale. Ogni tanto Bryden apre la scatola, ma non esce più nessuna musica, per lui rimane muta”.
X - La battaglia di Ak Mecet
04:07
“Per trovare suo fratello, Kaufman segue gli eserciti. Negli anni per tre volte arriva vicinissimo al suo obiettivo, ormai un’ossessione. La quarta volta avviene su un campo di battaglia fuori dalla città di Ak Mecet, vicino al Lago d’Aral. Ma il Bryden che ritrova è stato colpito al petto da un proiettile, e sta morendo. Sorride al fratello. La scatola? L’ha venduta mesi prima per un bottiglia di gin, ora potrebbe essere dovunque. Ma è contento di rivedere suo fratello. Gli fa cenno di avvicinarsi. Gli sussurra all’orecchio le ultime parole di Nathaniel Blackwood, loro padre. E muore. Kaufman rimane in silenzio di fronte al fratello. Intorno i cadaveri e i resti della battaglia. Senza dire una parola, scioglie la corda d’oro che lo lega all’uccellino blu. Mentre lo osserva volare via, Kaufman lascia Ak Mecet. Non smetterà mai di cercare la scatola”.
Crediti
Orchestra giovanile Fontane di Roma
diretta da Luciano Siani
Violini Primi: Eleonora De Stefano,Dario Sordini, Vittoria Romana Bertin, Beatrice Camponeschi, Morgan Bonci, Alessia D’Itri, Anna Macheda, Ciro Del Gaudio
Violini Secondi: Chiara De Angelis, Giulia Garibbo, Mariapia De Stefano, Beatrice Nobilio, Valerio Capilli, Pietro Centofanti
Viole: Sara Angelini, Erica Morelli, Francesco Ciancaleon, Uliana Abrashitova
Violoncelli: Simone Ruggero, Chiara Vanoncini, Teresa Vallese, Valerio Lausdei
Contrabbassi: Alessandro Rodriguez Russo, Gabriele Vallo, Valeria Giovannini
Arpa: Virginia Vignera
Flauti: Agnese Pacelli, Eleonora Caraballo
Oboe: Davide Addante, Antonio Mancini
Clarinetti: Alessandro Schisani, Francesca Valentini
Fagotti: Lorenzo Vallini, Cristian D’Albero
Trombe: Valerio Villan, René Russo
Corni: Alessandro Muscianese, Carmine Macerola, Margherita Rossini, Mariantonietta Moscato
Tromboni: Mattia Zamunaro, Tommaso Mazzin, Omar Rosas
Edizioni musicali: BNC Music
Registrazioni effettuati presso Studio Miriam Rec
supervisione musicale: Andrea Grant
assistente musicale: David Tarantino
Ingegnere del suono: Gianluca Siscaro, Marco Federico
Produzione: Carlo Purpura, BNC Music
con il sostegno di: SIAE per Chi crea e MIBACT
Mix e Mastering: Carlo Purpura
Artwork: Cecilia Negri
Distribuzione digitale: LANDR
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